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Parco Archeologico di Baia


Testo

Tempio di Mercurio

Situato all’estremità nord orientale del Parco Archeologico, il complesso si estende dall’ultima terrazza della villa dell’Ambulatio fino alla moderna ferrovia Napoli-Cuma, in una zona particolarmente ricca di sorgenti idrotermali. I confini, non ancora ben definibili, sono rintracciabili negli ambienti prospicienti la grandiosa sala circolare, la più antica del complesso baiano, detta “Tempio di Mercurio”, “Truglio” o “Tempio dell’eco” (n.2). Questo suggestivo ambiente, noto sin dal Medioevo, attirò l’attenzione dei viaggiatori del Settecento che lasciarono disegni e descrizioni del c.d. “Tempio di Mercurio”, denominazione priva di fondamento, che poi si estese anche alle strutture limitrofe.

La difficoltà di comprensione dell’intero complesso è dovuta principalmente a due fattori: il piano di calpestio attuale si trova molto al di sopra di quello antico, con ambienti ancora interrati o allagati per effetto del bradisismo; inoltre l’aspetto odierno è il risultato dell’aggregazione di almeno tre nuclei strutturali edificati in epoche diverse. È opportuno iniziare la visita dal nucleo settentrionale (A), ritenuto il più antico, databile alla tarda età repubblicana-inizi età augustea; gli ambienti, per lo più a carattere termale, risultano oggi molto danneggiati ed in parte allagati consentendo solo una visione dall’esterno. Dall’ampio piazzale scoperto si entra poi in una grande sala (n.1) e da questa si accede, a destra, al c.d. “Tempio di Mercurio” (n.2),^grandiosa aula circolare resa suggestiva dalla presenza dell’acqua che, per effetto del bradisismo, raggiunge l’imposta della volta. Interpretato come frigidarium (sala per i bagni freddi) o come natatio (piscina coperta), l’ambiente presenta il più antico esempio di copertura sferica di ampie dimensioni databile alla fine dell’età repubblicana-inizi dell’età augustea. Al centro della cupola si apre il lumen, l’occhio di luce che dava luce all’ambiente insieme ai quattro finestroni rettangolari al di sopra dell’imposta della volta. Dalla nicchia ad ovest, appena affiorante dall’acqua, poteva forse sgorgare una fonte naturale, mentre quella ad est costituiva l’ingresso principale, che collegava l’aula con gli attigui ambienti del nucleo settentrionale già menzionati.

Torniamo ora nella grande sala d’ingresso (n.1) a pianta rettangolare, con un lucernario centrale nella volta a botte anticamente rivestita di mosaico. L’attuale piano di calpestio si trova molto al di sopra di quello antico per un progressivo interro dell’ambiente. Un’apertura moderna ad ovest consente oggi l’accesso al nucleo occidentale (B), anticamente non collegato a questa sala; qui gli ambienti sembrano strettamente connessi alle terrazze della villa dell’”Ambulatio” e forse vennero a far parte del complesso di Mercurio solo in seguito ad un ampliamento del nucleo originario settentrionale. Si accede ad un primo vano a pianta quadrangolare (n.3) coperto da volta a crociera, con muri perimetrali totalmente crollati; a sud sono visibili i resti di altri ambienti termali.

This complex is situated at the north-east end of the archaeological park and it extends from the last terrace of Ambulatio’s villa till the modern railway Napoli-Cuma, in an area particularly rich with thermal sources. The undefined limits are clear in the ambient opposite the big circular room, the most ancient of the Baiano complex, called “the Mercury Temple”. “the Truglio” or “the Echo Temple”(N.2). This striking place, known since medieval age, attracted the attention of voyagers, during the 18th century, who left pictures and descriptions of the “Mercury Temple”. They named it so without a reason, but then this name extended also the neighbouring remains. It is difficult to imagine the entire complex because of two reasons: the modern trampling floor is upper than the old one, with rooms filled with earth or water because of the bradisism. Moreover the actual remains are the result of the aggregation of about three structural nuclei built in different ages.

It’s important to start the visit from the north nucleus (A), considered the most antique, dating from late republican era to the beginning Augustus age. All the rooms, generally thermal baths, are now really damaged and partly submerged, this is why it’s possible to see them only from the outside.
From the big open square you can enter a large room (N.1), from where you go right and you can see the “Mercury Temple” (N.2), a great circular room which is really striking due to the presence of water, which, because of the bradisism, goes up to the volt impost. The room, considered the frigidarium (the cold bathing room) or the natatio (covered piscina), shows the most antique example of spherical covering for large areas, dating from the late republican era to the beginning Augustus age. The lumen opens at the centre of the dome, that is the eye of light which illuminated the room thanks also to tour rectangular big windows over the volt impost. From the west niche, a natural spring could perhaps spout out, just coming to the surface while the east one constituted the main entrance which connected the room with the neighbouring rooms of the north nucleus, already mentioned. Now let’s come back to the main entrance room (N.1), which has a rectangular plan, a central skylight in the barrel volt, originally covered with mosaics. The actual floor level is much more superior than the old one because of a progressive filling of the room. A modern entrance in the west side permits the access to the west nucleus (B), not connected to this room in the past; Here the rooms appear strictly connected to the terraces of Ambulatio’s villa and perhaps they were included in the Mercury complex only later after the enlargement of the original west nucleus. You can enter the first room, which has a square plah (N.3) covered by a cross volt with totally collapsed external walls; At the south the remains of other thermal rooms are visible.

Tempio dell'Eco o di Mercurio