Testo

ADITI            (In)

Aditi il giorno nella mitologia indiana, sorella della notte Diti. Considerata anche dea della luce, madre dei Aditja è venerata sotto forma di vacca. Dea madre di tutti gli dèi, principio femminile dell'universo. E così recita il Rig-Veda:
Aditi è il cielo, Aditi è l'aria;
Aditi è la madre, il padre il figlio;
Aditi è tutti gli dèi e  le cinque tribù;
Aditi tutto ciò ch'è nato:
Aditi è tutto ciò che nascerà! (I. 89)

ADHYATMA RAMAYANA

Testo d'una versione più recente del Ramayana, che però fa parte del Brahmanda Purana.

ADIKAVi

Altro nome di Brahma, il primo dei poeti

ADISHESHA

Re dei serpenti-Naga, « il primo » Shesha, serpente primordiale. Anche Vishnu viene chiamato così

ADITYA

Gli dèi maggiori, figli di Aditi, in numero di 7, 8 o 12.

AGASTIA              (In)

Capostipite della casta sacerdotale della cerchia di Mitra e di Varuna. Per permettere agli dei di uccidere due mostri nascosti in fondo al mare, Agastia lo prosciugò bevendone l'acqua. Gli sono attribuiti 27 inni del Rig-Veda.

AGHNYA

Nome della vacca santa nei Veda: « quella che non dev'essere uccisa »

AGNI             (In)

Dio del fuoco e del sacrificio. Figlio del Cielo e della Terra (Dyaus e Prthivi), è l'intermediario fra uomini e divinità. Ad Agni è legato il numero sette, difatti sette sono le madri e sette sono le sorelle ed è circondato da sette raggi. Egli ha i tratti di divinità acquatica difatti è chiamato colui che si veste del mare e colui che vivifica il seme nell'acqua.  è raffigurato in forma di uomo con due teste e quattro braccia, a cavallo di un ariete. In mano regge gli strumenti per ravvivare il fuoco e il cucchiaio dei sacrifici. Era conosciuto anche coi seguenti nomi: Abjahasta; Apam Napat « figlio delle acque »; Chagaratha; Dhumaketu; Dvijanman; Grihaspati; Hutabhu; Jataveda; Pavaka; Saptajihva; Tomaradhara; Vahni; Vaisvanara. Col termine Agnistoma veniva indicato un grande sacrificio al dio.

AGNIHOTRA      (In)

Sacrificio al fuoco che consisteva in bevute di latte da farsi al  mattino e alla sera.

AGOHYA           (In)

Parola indiana riferita al sole significa Colui che non può essere velato.

AGYISTA          (In)

(vedi Ramayana)    

AIRAPUT               (In)

Elefante bianco che serviva da cavalcatura a Indra e reggeva la volta celeste.

AJA    (In)

Non-Nato: aggettivo di vari dèi, nel senso di « non-manifestato », o esistente prima della manifestazione. Karna, Brahma.

AKHU

(o Musaka) Il topo, veicolo di Ganesha

AMARAWATI         (In)

Era la casa di Indra.

AMARSAR           (In)

Città del Lahore, nella quale gli dèi attingono da una sorgente la Amrita (nettare).

AMBUDVIPA (In)

L'isola del Frutto di Jambu. L'India anticamente era considerata isola, e non penisola. Nella religione indiana è una massa di forma circolare, posta al centro della superficie terrestre, circondata da sette continenti separati da sette mari; tale schema cosmografico è ripetuto nei Mandala e in molti templi dell'India.

AMRA                (In)

Coi fiori di quest'albero Kama, dio dell'amore, costruiva le sue frecce.

AMRITA              (In)

Nettare che rendeva immortale chi lo beveva. Gli dèi lo attingevano da una sorgente vicino Amarsar (Lahore).

ANANGA           (In)

Così era detto Kama.

ANANTA           (In)

Mitico serpente a cinque teste che sorregge la terra e simboleggia la materia primordiale. Il suo nome significa Eterno. Su esso giace Vishnu Anantasayin.

ANGIRAS              (In)

Parola, che al singolare significa magia malefica, e al plurale, savi che dopo lunghi sacrifici hanno raggiunto l'immortalità.

ANNAPURNA

Dèa del nutrimento, altra forma di Parvati.

ARANYANI

Dea vedica della foresta

ARDHANISVARA

Shiva Androgino, unito a Parvati.

APSARAS  (In)

dee rappresentate come ninfe delle acque, danzatrici o musicanti, compagne dei Gandharva. Nate dal mare frullato.Le raffigurazioni più note sono quelle del tempio di Angkor Vat (Cambogia) del XII sec.

ARJUNA  (In)

uno dei protagonisti dell'epopea indiana nel Mahabharata, gli dei gli donarono le armi celesti. Sconfisse gli avversari della sua famiglia, i Kaurava, e, dopo aver ceduto al fratello le conquiste ottenute, passò allo Svarga, paradiso d'Indra.

ARYAMAN

Dio vedico del matrimonio. Un Aditya.

ASHA VAHISHTA

in avestico significa «l'ottima legge» ed indica, nell'ambito della religione mazdaica, il secondo degli Ameshapenta, simboleggiante la perfetta santità e sovrano del fuoco. Egli ha il potere di vietare l'ingresso al paradiso a qualunque anima mazdaica.

ASSURI        (In)

Nella mitologia Indiana erano gli angeli caduti.

ASURA           (In)

Nei tempi pre-vedici significava Essere Spirituale, aggettivo applicato anche a Indra, a Rudra eccetera. Più tardi il termine diventa sinonimo di Demone, nemico degli Dèi (Sura), fuso ai Daitya, Danava. Titani autoctoni della penisola.

ASVAMEDHA       (In)

Solenne sacrificio della religione braminica, poteva essere celebrato soltanto da un re prima o dopo una guerra. Veniva sacrificato un cavallo e sostituiva i sacrifici umani

ASVIN           (In)

Paragonabili ai Dioscuri, nella mitologia indiana erano dei gemelli cavalieri figli di Surya e Wiwasvat dio del sole. Nell'olimpo indiano erano i medici degli dèi.

ASVINI

Madre degli Asvin, una ninfa

ATMAN     (In)

L'Atman è l'anima universale che dà vita a tutta la materia cosmica e anche all'anima individuale. L'Atman è lo spirito che vivifica la materia corporea degli individui.

AUM (om)

La sillaba sacra con cui iniziano le invocazioni religiose indù

AVATARA  (In)

nel brahamanesimo, incarnazione di una divinità. Gli avatara più importanti sono quelli di Visnu, circa dieci secondo le fonti più tarde: Matsya (pesce), Kurma (tartaruga), Varaha (cinghiale), Narasimha (uomo-leone), Vamana (nano), Parasurama (Rama con l'ascia), Rama, Krsna, Buddha, Kulkin (uomo con la testa di cavallo). La prima rappresentazione di questi avatara risale al XII sec.

BALAGOPALA

Nome di Krishna che affascina col flauto le Gopi, a Brindaban-Gokula

BALARAMA

Fratello maggiore di Krishna, considerato qualche volta incarnazione di Vishnu.

BHADRAKALI

Una forma della dea Kali

BHAGA

Dio vedico del benessere. Un Aditya

BHAGAVADGITA  (IN)

(canto del beato) episodio del Mahabharata. L'eroe Arjuna, dovendo combattere contro i propri cugini, diviene timoroso. Gli appare allora il dio Visnù che lo convince a lottare dimostrandogli che tale è il suo destino e che deve comunque affrontarlo. In India, è il testo di devozione più diffuso.

BHAIRAVI

Una Devi terribile (« nera »)

BHAVANI         (In)

Nella mitologia indiana era la dea madre. Sposa e madre della Trimurti. A lei spettava il titolo di creatrice Om.

BHISMA  (In)

personaggio del Mahabharata che personifica la fedeltà e la saggezza e ha la funzione di conciliare i Pandava e i Kaurava.

BHUTA           (In)

Guardiano del tempio di Manar o Forme maledette

BHUTESVAR

Altro nome di Shiva malefico

BRAHM           (In)

Divinità cosmica. Creatore della dea madre e padre dei tre dèi principali Trimurti.

BRAHMA          (In)

(anima del mondo) dio supremo degli Indú, universale e impersonale, da cui tutto emana e a cui tutto ritorna. Con Visnù e con Siva forma la trinità indiana Trimurti nella quale rappresenta il principio creatore mentre le altre due divinità rappresentano rispettivamente il principio distruttore e quello conservatore. Figurato con quattro teste. Si dice che dalla sua testa nacquero i bramini (sacerdoti), dalle braccia i shatria (guerrieri), dai lombi i baniani o vaisa (mercanti) e dai piedi i sudra (lavoratori). La sua morte coinciderà con la fine del mondo. Sua consorte è Saraswati. è spesso rappresentato colorato in rosso (rajaguna) 

BRAHMACHARYA

Il primo dei quattro stadi della vita, secondo l'antica regola degli indiani. I quattro stadi si chiamano Ashrama e sono:
1 Brahmacharya, il noviziato (in cui si studia « la scienza suprema », cioè la religione);
2 Grihastha, la maturità, quando si fonda una famiglia;
3 Vanaprastha, il ritiro nella foresta, per la meditazione;
4 Sanyasi, il mendicare girovago, per comprendere la futilità del mondo e purificarsi nei luoghi santi (Tirtha)

BRAHMALOKA 

o il Paradiso di Brahma. Loka sta per «luogo». Tutti i Paradisi si definiscono con l'aggiunta della parola loka: Svarloka (cielo di Indra), Bhurloka (la Terra).

BRAHMANA (In)

testi religiosi indù, scritti in sanscrito fra l'XI e il VII sec. a.C. Espongono le norme del culto induista, trattando in particolare l'argomento dei sacrifici brahmanici.

BRAHMANESIMO (In)

l'insieme di credenze religiose, di sistemi filosofici, di istituzioni sociali dell'India antica e moderna fondati sulla fede originaria nella rivelazione espressa dai libri sacri Veda, e passato attraverso secolari e profonde trasformazioni fino a diventare l'attuale Induismo. Il brahmanesimo era in origine la religione della prima casta indiana, quella dei sacerdoti o brahmani, e rappresenta fondamentalmente una sistemazione teologica, rituale e sociale del Vedismo secondo cui il centro della vita universale è il sacrificio, mediante il quale tutti gli esseri, uomini e dèi, possono raggiungere gli scopi prefissi, persino la creazione del mondo. Affinché sia valido, il sacrificio deve essere compiuto con scrupolosa attenzione da esperti, i brahmani, che si attribuiscono così la direzione della vita spirituale degli uomini e la funzione di intermediari fra questi e gli dèi. La dottrina del sacrificio è esposta nei Brahmana, opere della più tarda epoca vedica. Nelle Upanishad, dalla dottrina rituale brahmanica del sacrificio si passa a speculazioni di carattere filosofico: viene infatti studiato il valore cosmico del sacrificio distinto dall'essere in sé, il macrocosmo o brahman dal principio d'individualità, dall'Io o atman. Si cerca di risolvere tale dualismo, si definisce la teoria della trasmigrazione delle anime (vedi metempsicosi) che costringe gli individui, a seconda delle loro azioni e dell'effetto di esse (vedi Karma), a permanere nel ciclo delle esistenze per un tempo indeterminato, finché, di evoluzione in evoluzione raggiungeranno il nirvana. Il nirvana, cioè la salvezza, si può raggiungere con gli atti rituali karmamarga o con la meditazione gnanamarga, l'ascesi e l'assorbimento estatico yoga. L'asceta yogin assume un'importanza pari e spesso superiore a quella del sacerdote sacrificante. Nel sentimento popolare, cui erano estranee le speculazioni filosofiche, il brahmanesimo si identifica in forme mitologiche e insieme di culti e pratiche pietistiche verso molte divinitá, alcune delle quali vediche Suria, Agni, Indra, Yama, altre nuove o salite di grado (Kama, dio dell'amore, i dragoni Naga, le ninfe Apsaras, i musici Gandharvas, i demoni Rakscias), e specialmente verso una trinità (o trimurti) formata dagli dèi Brahma, Visnu e Siva. Le manifestazioni d'amore verso questi dèi (bhaktimarga) possono anch'esse condurre alla salvezza. Sul piano sociale il brahmanesimo è caratterizzato dalla presenza delle caste, che sono moltissime, ma che si usa ridurre a quattro gruppi principali (brahmana, ksciatria o guerrieri, vaiscia o mercanti e contadini, sudra o pleblei).

BRIHASPATI

Dio vedico del Sacrificio

BUDHA

è il Mercurio indù, figlio bastardo di Tara e Chandra Soma.

CATURMUKHA

Il nome di Brahma dalle quattro teste.

CARRI DEL SOLE E DELLA LUNA (AV)

Il concetto della Luna e del Sole come carri. Gli antichi immaginavano che questi corpi celesti erano dei carri che volavano nel firmamento. L'idea del carro del sole e della luna si ritrova nella cosmogonia di molti popoli, quali: Egizi, indiani d'America, germanici, Indiani, Israeliti, Greci, Romani ecc. ecc..

CHAMUNDI

Una delle Sapta Matrika: Signora della Morte

CHANDRA         (In)

Dio della luna.

CHAKRA

Il Disco, Ruota del Mondo, che Vishnu porta in una mano come simbolo della sua potenza universale.

CHATURDASA RATNAM

Le « quattordici cose da desiderare », nate dal Mare Frullato

CHAYA

La dea Ombra. Finta moglie di Surya, che sostituì la vera moglie, Sanjna, ritiratasi a fare penitenza perché il Sole-Surya « bruciava troppo »

DAEVA

denominazione dei geni del male nell'Avesta (libro sacro della religione zoroastriana), comandati dal capo Ahriman, i quali lottano contro gli spiriti del bene.

DAITYA

Nemici degli indo-ariani nelle terre dravidiane. Demoni, figli della dea Diti. Asura-Titani, altro nome dei Dasya e Danava

DARVANT

nome degli spiriti del male nella religione mazdaica; abitanti degli Inferi insieme ai draghi e ai mostri.

DESTUR

o dastur, nome dato ai sacerdoti o dottori della religione mazdaica, religione iranica di Zoroastro.

DEVA

Dio, dalla radice Div (risplendere).

DEVAKI

La madre di Krishna

DEVAMATRI

Aditi, Madre degli Dèi

DEVALOKA   (In)

dal sanscrito, mondo divino; nella mitologia indiana tale nome indica il paradiso d'Indra, la più elevata delle regioni che costituiscono l'universo. Per i buddisti i devaloka erano i vari gradi di perfezione raggiunti nel viaggio verso il nirvana.

DEVETA    (In)

Spiriti Buoni della mitologia indiana.

DEVI    (In)

dal sanscrito, dea; detta anche Mahadevi, la grande dea; attributo generale di tutte le divinità femminili. Nella mitologia indù è la moglie di Siva. Ha due aspetti: di divinità benefica e di divinità malefica, ma è venerata specialmente sotto quest'ultimo, con riti molto spesso cruenti. Viene invocata come Kali la Nera, come Parvati Signora della montagna, come Durga l'Inaccessibile.

DHAMANI

Le Sette dimore di Aditi-Luce-Infinità.

DHANVANTARI     (In)

Dio indù delle guarigioni.

DITI     (In)

Dea indiana della notte. Madre degli Asura; seconda moglie di Kasyapa.

DURGA PUGIA    (In)

Divina vergine guerriera che sconfigge lo spirito maligno Mahisciasur. Significa Fortezza.

DVARAPALA (In)

 (in sanscrito=guardiani delle porte), statue poste, generalmente a coppie, all'ingresso di templi e santuari della religione brahamana o buddhista. Hanno la funzione di tenere lontani gli spiriti maligni e impuri.

DYAUS o DYAUSPITA  (In)

Dio vedico, (in sanscrito=Cielo padre), divinità che, secondo la religione vedica, accoppiandosi alla Terra madre (Prthivi matar), ha dato origine al cosmo.

DYAWA e PRITHIWI   (In)

Padre Cielo e Madre Terra coppia inseparabile.

ETASHA

Cavallo di Surya, a sette teste.

GANA (In)

nella mitologia indiana, semidei che formavano l'armata di Siva, di cui erano anche servitori. Sono rappresentati come nani deformi.

GANESA  (In)

dio della sapienza, figlio di Siva e di Parvati. Sue spose sono: Siddi e Buddi (il successo e l'intelligenza). è anche dio del destino, della religiosità, della castità, della saggezza, dei numeri, protettore delle lettere e delle scienze, ispiratore dei grandi pensieri, e ha il compito di trasmettere a Siva i desideri e le preghiere degli uomini. É raffigurato con una grossa testa di elefante (simbolo d'intelligenza e d'acume), e spesso con 4 braccia e grossissimo ventre, cinto da un serpente e a cavallo di un topo. Il culto di quest'antica divinità indiana continua nell'Induismo attuale.

GARUDA  (In)

nel bramanesimo, enorme aquila con busto d'uomo, cavalcatura del dio Visnu. Regina degli uccelli, rapisce l'amrta (l'ambrosia) che porta agli dèi, e combatte eternamente contro i naga (serpenti).

GHI (In)

Il burro sacrificale nei riti indù.

GO (In)

Vacca e luce, in sanscrito.

GOPI  (In)

(=pastorella) nel culto indiano di Krishna, figura di giovanetta adorante che simboleggia l'anima nella sua aspirazione a riunirsi al divino attraverso l'amore universale (bhakti).

GOPIE   (In)

Belle fanciulle che accompagnavano Krishna, intrecciandosi formavano un elefante.

GUHA  (In)

Altro nome di Kartikeya. Significa « il dio segreto » (guha = cava)

GUHYAKA  (In)

« Esseri nascosti », divinità minori, guardiani dei tesori di Kubera.

HAMSA  (In)

è il Cigno. L'Uccello Celeste, veicolo di Brahma.

HANUMANT (In)

nell'epopea indiana del Ramayana, leggendario re delle scimmie, figlio del dio del Vento. Eroico difensore di Rama, ricevette da questi il dono dell'eterna giovinezza. è una delle divinità più amate dell'India.

HAOMA (In)

nella tradizione avestica, bevanda sacra dalle proprietà inebrianti, ricavata dal succo di una pianta, e usata nei rituali sacrificali (analoga al soma della religione vedica). Gli si attribuivano poteri divini.

HARIHARA  (In)

nella religione induista, figura che riunisce le divinità di Siva e Visnu. Si trova raffigurata soprattutto nell'arte khmer (sec. VI-VIII).

HARIVAMSA  (In)

poema sanscrito in distici, attributo a Vyasa. Probabilmente scritto come appendice del Mahabharata, segna l'inizio del passaggio dal predominio della figura di Visnu a quello di Siva.

IDà (In)

Dea del nutrimento

ILA  (In)

Dea del nutrimento spirituale, sinonimo di ldã

INDRA   (In)

Dio del Sole e delle battaglie, comanda la pioggia e il vento. Il suo veicolo era l'elefante bianco  Airavata, suo cocchiere era Matali, sua rama preferita era Vajra (il fulmine). Indra era conosciuto anche coi seguenti nomi: Maghavan; Marutvan; Mayin; Meghavahana; Satakratu; Sayoni; Uluka e tanti altri ancora.

ISHTA-DEVATA (In)

Il proprio dio, il dio personale.

JAMBU (In)

Un frutto, o un albero, non identificato, da cui deriva l'antico nome dell'India,  Jambudvipa. Nei Purana si accenna a un albero il cui frutto, marcito a terra, fertilizza il suolo.

KAILASA

monte del Transhimalaya che secondo la religione brahmanica è la cosmica e inaccessibile dimora del dio Siva. La montagna, centro dell'universo, è rappresentata dagli indiani come una piramide a gradini, alla cui vetta è Siva e altre famose divinità.

KALI    (In)

Sposa di Siva, Dea Vendicatrice del peccato. Raffigurata con quattro o più braccia, lunghe zanne col viso ed il seno macchiati di sangue, con una collana di teschi e una cintura di serpenti. Le venivano offerti sacrifici umani.

KAMA  o KAMADEVA (In)

Dio dell'amore, figlio del cielo e dell'inganno. In origine era dio del desiderio. Fece innamorare Siva di Parvati e questa per vendetta lo incenerì e per questo venne chiamato Ananga "il senza corpo".  Come Cupido anche Kama colpisce le sue vittime con delle frecce le cui punte sono fatte di fiori. Personificazione del desiderio. Ha per moglie Rati "la voluttà" e suo compagno è Vasanta "la primavera". Veniva chiamato anche col nome di Kamadewa.  Era figurato come un bellissimo adolescente armato di arco e faretra con cinque frecce fiorite.

 

KARMAN (In)

o Karma, termine sanscrito che significa azione e anche cerimonia, designa l'agire e le sue conseguenze; nelle religioni dell'India (Buddhismo, Induismo e Giainismo) non designa solo il destino individuale dell'anima, che perpetuamente si crea a seconda delle azioni buone o cattive, ma anche la somma delle azioni delle vite precedenti, nella vicenda delle reincarnazioni metempsicosi.

KARTIKEJA o SAKANDA  (In)

dio della guerra, figlio di Siva e Parvati, spesso rappresentato sul dorso di un pavone con la folgore e la spada.

KASJAPA   (In)

Dio del cielo e sposo di Aditi, padre dei 12 dèi solari i mesi, di Diti la notte e di Maia l'inganno.

KHSHATHRA VAYRIA

 nome che nella religione mazdea indica il protettore dei poveri, signore della ricchezza terrena e spirituale.

KRISHNA  (In)

o Krsna, (=il nero) eroe e divinità dell'India. Considerato, secondo la tradizione, come l'ottava incarnazione di Visnú, figlio di Masudeva, principe di Yaldava e di Devaki. Era ancora infante quando dovette essere nascosto a Goloka per sottrarsi alla strage dei fanciulli ordinata da suo zio, il re Kamsa, il quale temeva di essere spogliato del trono e ucciso da Krishna. Divenuto adulto, riuscì egualmente a uccidere Kamsa e divenire re degli Yadiva. La sua storia e le sue eroiche imprese sono narrate nel Mahabharata e nella Bhagavadgita.

KRITTIKA

Le Pleiadi indiane. Madri di Kartikeya-Skanda.

KOMARI

Moglie di Kartikeya. Anche una delle Sapta Matrika.

KOMODAKI

La clava di Vishnu.

KUBERA  (In)

o Kuvera, nome del dio indiano delle ricchezze e dei tesori del mondo sotterraneo; è rappresentato con ricchi ornamenti e con il corpo deforme. Custode delle regioni del Nord, secondo la tradizione indiana percorre il cielo con un carro. Simile a Pluto.

KURMA

«Tartaruga», termine che designa la sembianza presa dal dio Visnu, per sostenere l'intero peso del monte Mandara.

LAKSHMI   (In)

divinità femminile indiana madre di Kama, dio dell'amore. Nata dalla spuma del mare, come Afrodite, è considerata la dea della bellezza, della fortuna e dell'abbondanza, di cui fa dono ai mortali. Sposa di Vishnu.

LINGA  (In)

nella religione induista, simbolo fallico del dio Siva, di cui rappresenta il potere procreatore. Il culto è molto diffuso e si accompagna spesso a quello della yoni, organo femminile, simbolo di Durga, o Visnu. La raffigurazione in pietra del linga, che è andata col tempo sempre più stilizzandosi, è presente nella maggior parte dei luoghi di culto indiani.

LOKAPALA   (In-AS1)

Sono i guardiani dei punti cardinali. Essi sono:
Vaisravana, il guardiano del nord e re delle fate e dei semidei;
Viridhaka, il guardiano del sud e re degli gnomi;
Dhritarastra, guardiano dell'est e re dei centauri;
Vimpaksa, guardiano dell'ovest e re dei naga e dei nagini, uomini e donne dal corpo terminante in coda di serpente. Le nagini avevano seni rotondi e prosperosi ed erano molto generose delle loro grazie.

MA   (C4-In)

Nome che i popoli dell'Asia Minore davano alla Gran Madre, i suoi sacerdoti si tagliuzzavano per spargere sangue sui fedeli. Anche la madre cosmica della mitologia indiana era chiamata Ma.

MADHUPRIYA  (In)

Balarama, fratello di Krishna, gran bevitore di vino.

MAHABHARATA  (In)

poema epico della letteratura sanscrita in 18 libri, in cui è narrata la lunga inimicizia tra i Pandava e i Kaurava, i due rami della famiglia regale dei Bharata. Il racconto, contenente numerosissime digressioni di carattere mitologico, filosofico, spirituale, storico, giuridico, rappresenta un'importante fonte di notizie sull'induismo e l'India antica Scritto tra il II e il III sec. d.C., la sua paternità è generalmente attribuita al saggio Vyasa.

MAHADEVI  (In)

una delle dee-spose di Siwa; generalmente venerata come dea del male sotto il nome di Kalì (la nera), si presenta anche con aspetto benevolo.

MAHAYANA  (In)

(grande veicolo), fase evoluta del buddismo, nata all'inizio della nostra era.

MAHAPARLO     (In)

La fine del mondo.

MAKARA   (In)

Mostro marino, veicolo di Varuna e Varunani.

MAIA  (C1-C2-In)

Nome di diversi personaggi:
1) Figlia di Atlante e di Pleione e madre di Ermes;
2) La Maia dei Romani era moglie di Vulcano e annunciava la primavera;
3) La Maia indiana era madre della Trimurti e del dio dell'amore Kamadewa.

MAKARA  (In)

mostro mitologico, ricorrente nell'iconografia buddista indiana, raffigurato secondo sembianze di elefante marino con coda di pesce.

MANASTALA   (In)

Il nome del leone che sorregge Devi.

MANGALA  (In)

Kartikeya come Marte nello Zodiaco indù

MANU       (In)

il progenitore dell'umanità, salvato da un diluvio universale dal pesce Matsya, incarnazione del Brahma. Dopo aver creato una donna, e con lei i suoi discendenti, avrebbe dettato agli uomini il codice di Manavadharmasastra, raccolta di norme religiose e civili, risalente probabilmente agli inizi dell'era cristiana, tuttora osservate dai bramini.

MARUT  (In) 

Dèi vedici delle nuvole

MATARISVAN   (In)

Genio messaggero degli dèi e portatore di Agni il fuoco. Il Prometeo vedico.

MATSYA  (In)

Pesce, una delle reincarnazioni della divinità indiana Visnu, rappresentata con busto umano e coda di pesce, e con gli elementi propri del dio, il disco e la buccina.

MERU (In)

Monte Meru o Sumero, Olimpo degli dèi indù

MINAKSHI (In)

Sposa di Shiva nel Sud India

MITHRA     (In)

divinità indiana che nel 1° periodo (vedico) ebbe una posizione secondaria, ma ne occupò una ben più importante nella mitologia persiana ed ebbe il posto supremo nel Mitriacismo. In origine, una personificazione del Sole; fu dio supremo e unico nella tarda religione mitriaca influenzata dalle religioni misteriche mediterranee a cui diede il nome. I Romani lo chiamarono Sol Invictus Mithra, o semplicemente Sol Invictus.

MOHINI (In)

La dea che Vishnu emana da se stesso, per confondere gli Asura

MUDEVI     (In)

Dea indiana della miseria e della discordia.

NACIKETAS  (In) 

Il giovane della Katha Upanishad, che va a interrogare il dio Yama sul significato della morte.

NAGA e NAGINI  (In)

termine sanscrita che significa serpente. è il nome che viene dato ai geni che hanno il busto umano e il corpo di serpente e che vivono in luoghi sotterranei: viene tributato loro un culto che si pone in relazione con quello delle acque e talvolta con quelli relativi alla fondazione di una città. Godono di una notevole importanza nelle regioni indianizzate dell'Indocina, in quanto si riteneva che le loro donne fossero dotate di una bellezza straordinaria.

NAGARAJA  (In)

termine sanscrito che significa re serpente; nella mitologia indiana indica il re dei Naga, proprietari di immense ricchezze.

NANDA (In)

Il pastore, padre adottivo di Krishna

NANDI    (In)

Simbolo di giustizia e saggezza è il toro sacro che funge da cavalcatura a Siva.

NANDINI  (In)

La vacca sacra, che fa coppia con Nandi.

NARASIMHA  (In)

Letteralmente uomo leone, è la forma rivestita dal dio Visnu per combattere contro il demone Hiranyakasipu.

NARAYANA  (In)

termine sanscrito che significa colui che muove nelle acque; nella mitologia dell'induismo, indicava una divinità indipendente, mentre nella letteratura epica è l'epiteto di Visnu, che si manifestò nelle acque dell'oceano primordiale.

NASU

 nella religione mazdaica indica una delle drug che penetra nei cadaveri per farli imputridire. In alcuni testi avestici viene rappresentata come una mosca dalle fattezze mostruose.

NATARAJA (In) 

Shiva nella danza Natya, distruttore del male.

NIRRITI  (In)

Dea vedica della peste.

NIRVANA,

(sanscr.=estinzione), nella religione buddista, stato di quiete perfetta che si raggiunge attraverso la progressiva liberazione dall'attaccamento alla vita, da ogni passione e da ogni desiderio (v. Buddismo). Oltre a questa forma di nirvana, c'è anche il nirvana completo (o parinirvana), che è la liberazione dal ciclo delle rinascite. Fu ripreso come termine da Schopenauer per indicare la forma di riscatto definitivo, raggiungibile attraverso l'ascesi, nel suo "Il mondo come volontà e rappresentazione".

OM   o OMKARA (In)

sillaba sacra (AUM o OM) del buddhismo e del giainismo. Il suono è composto da tre fonemi e legato alla sfera del mondo dei sensi, a quello delle immagini, a quello della casualità e a quello della trascendenza.

PADMA  (In) 

Il Loto. Simbolo del Mondo e delle Acque: serve da base agli dèi maggiori. Nome della dea Lakshmi.

PANCHAJANYA  (In) 

Nome della conchiglia di Vishnu.

PARAUANI (In) 

Il pavone veicolo di Kartikeya-Skanda

PARIJATA  (In) 

L'Albero dei Desideri, una delle «quattordici cose da desiderare» nel mito del Mare Frullato.

PARJANYA    (In)

Nella religione Veda è la dea della pioggia, della fertilità degli uomini, degli animali e dei terreni.

PARVATI  (In)

Figlia dell'Himalaya, sposa di Siva e madre di Kartikeja dio della guerra.

PATALA   (In)

Nome generico dell' Inferno.

PESHAN  (In)

Dio vedico dei pastori, un Aditya

PRALAYA  (In)

La distruzione del mondo. Diluvio

PRTHA    (In)

personaggio femminile della mitologia indiana (noto anche con il nome di Kunti). Figlia di Sura, re dei Surasena. Ancora vergine, partorì in modo miracoloso Karna (figlio del dio Sole). Sposò in seguito Pandu. Fu madre dei tre eroi panduidi Yudhisthira, Bhima e Arjuna.

PUSHAN  (In)

Dio protettore dei viandanti, messaggero del sole ed esperto in magia e vaticini.

RADHA   (In)

nella mitologia induista è la pastorella amata dal dio Krishna (incarnazione di Visnu). Rappresenta la personificazione della passione assoluta e disinteressata (slancio dell'anima verso dio). Le vicende amorose fra Radh e Krishna, vengono narrate da Jayadeva nel poema mistico Gitagovinda (XII sec.).

RAHU   (In)

Demone con coda di drago che avendo bevuto il nettare Amrita è immortale. Visnu gli staccò la testa che assieme al tronco volarono in cielo e continuarono a vivere. La testa per vendicarsi, di tanto in tanto ingoia il sole e la luna dando così luogo alle eclissi. Viene rappresentato con una testa mostruosa munita di braccia e priva di mandibola.

RAKSHA o RAKSHASHI (In)

nel brahmanesimo, nome dato ad alcuni demoni del male. Sono nemici degli dèi e degli uomini. Recano contrasti e disturbo durante i sacrifici. Originariamente demoni delle acque, si cibano di carne e di latte. Vengono rappresentati in forma prevalentemente animalesca. Viaggiano errando nella notte tormentando i viventi. Nella descrizione del Ramayana sono capeggiati dal gigante Ravana avversario di Rama.

RAMA  (In)

eroe nazionale indiano, protagonista delle vicende narrate nel poema epico «Ramayana». Guerriero forte e pio, al coraggio in battaglia unisce una profonda religiosità e una perfetta osservanza della legge morale. Viene in genere rappresentato con arco e frecce, turcasso e spada. Appare spesso accompagnato dalla moglie Sita, dal fratello Laksmana e dalla scimmia Hanumant. è ritenuto la settima incarnazione del dio Visnu (avatara).

RAMAYANA            (In)

il più antico poema epico indiano scritto in lingua sanscrita (altro grande poema è il Mahabhrata). Composto probabilmente intorno al III sec. a.C., consta di 7 libri, di cui il primo e l'ultimo aggiunti posteriormente.

Narra le imprese di Rama, il primogenito del re Dasaratha di Ayodhaya, che dopo aver vinto una gara di tiro con l'arco, sposa Sita, la figlia del re di Videha. Per realizzare due desideri della seconda moglie, il re Dasaratha revoca la designazione di Rama come suo erede e lo invia in esilio per quattordici anni per far salire al trono il figlio avuto dalla seconda moglie, Bharata. Rama così si ritira in una foresta con la sposa Sita e il fratello Laksmana. Il re dei demoni che infestano tale foresta rapisce Sita e la porta con sé nel suo regno, la remota isola di Lanka, l'odierna Ceylon. Rama, alleatosi con il popolo delle scimmie, riesce a trovare il luogo dove la moglie è tenuta prigioniera e, gettando con l'aiuto del re del mare un ponte di alberi e rocce, passa nell'isola e uccide Ravana, il re dei demoni. Ritorna in seguito a Ayodhaya dove si riprende il trono, ma esercitando il potere insieme con il fratellastro Bharata. L'opera è molto popolare in India ed è stato oggetto di molte traduzioni e rifacimenti, che hanno dato origine ad una ricca letteratura collaterale, soprattutto drammatica.

RATRI   (In)

Dea della Notte, sorella di Usha-Aurora.

RAVANA  (In)

rappresenta il gigante signore demoniaco dei raksasa, le cui avventure si trovano nel Ramayana. Vive a Ceylon, in un magnifico palazzo e possiede un carro che vola. Ha rapito, mediante un inganno, Sita, la giovane sposa di Rama e quest'ultimo lo assedia con l'aiuto dell'esercito delle scimmie, sue alleate. Rama riesce ad ucciderlo e la sua morte fa fuggire i raksasa. Il gigante è raffigurato con dieci teste e venti braccia.

RAVI  (In)

Il Sole, uno dei dodici Aditya

RETTI o RATI  (In)

Moglie del dio dell'amore Kamadewa, il suo nome significa Tenerezza, raffigura la voluttà.

RIBHU   (In)

Erano i tre celesti maestri dell'arte, creatori dei cavalli di Indra, del carro degli Asvini e della magica vacca del Brihaspati. Erano portatori di fuoco.

RISHI  (In) 

I Poeti-Veggenti, autori dei Veda. Sono «i nati dalla mente di Brahma». Vi sono diverse categorie di Rishi:
Rishi-Prajapati fusi al creatore del mondo; 
Saptarishi, i Sette Rishi, personificazione delle stelle dell'Orsa Maggiore; Brahmarishi, Kshatrya-Rishi, ecc.

RODASI

Nome comune di Dyaus e Pritvi, (Cielo e Terra).

RUDRA   (In)

Dio del canto e dell'adolescenza e suggeritore dei pensieri e dei canti. In seguito diviene dio della pioggia e del vento. Nella mitologia indiana dell'epoca vedica, dio della tempesta, nume oscuro e sinistro, arciere infallibile, apportatore di morte negli armenti e di malattie tra gli uomini, ma dotato anche di una seconda faccia che apporta guarigioni miracolose e fecondità nei campi e nell'allevamento.

SAKTI  (In)

termine sanscrito utilizzato per indicare una energia femminile emanante da una divinità maschile e che ne rappresenta la sposa o la dea amante.

SARASVATI  o SARADA (In)

Dea della Saggezza e della poesia, dispensatrice di fertilità, immortalità e ricchezza.

SARAMEI  (In)

I Cerberi di Yama.

SAVITRI o Savitar (In)

dio veloce, « incitatore » del Trimundio

SCIACRA   (In)

Era l'arma di Visnù costruita col capello di Surya dio del sole, era in grado di penetrare tutti gli oggetti.

SIVA o SHIVA  (In)

Il distruttore, figlio di Brahma e di Maia e sposo di Parvati. La terza Persona della Trimurti, dio della Distruzione-Pralaya. Principio attivo del mondo, per i shivaiti

TANTRA  (In)

I Tantra sono i libri sacri della setta dei Sakta, adoratori della dea Kalì. Questi libri trattano della creazione e della distruzione del mondo, del culto degli dèi, dell'unione con lo spirito supremo e del conseguimento di poteri soprannaturali.

TARA  (In) 

Moglie infedele di Brihaspati.

TARAKA  (In) 

Demone annientato da Skanda-Kartikeya.

TARKSHYA  (In)

il mitico cavallo alato irano-indù.

TITHA  (In)

Altro nome di Kama « fuoco d'amore ».

TRIMURTI  (In)

La Trinità indù, sintetizza Brahma-Shiva-Vishnu

TRIRATNA

nome sanscrito dei tre elementi essenziali della religione buddista: il Buddha (il risvegliato), il dharma (la legge religiosa) e il sangha (la comunità monastica).

TRITA APTYA  (In)

Dio vedico minore, tre in uno, i « tre fratelli » (Ekata, Tvita, Trita) nati nell'Acqua, simbolo del triplice sacrificio ad Agni.

TWASHTAR  (In)

Era una divinità simile ad Efesto e come questi era fabbro divino. Fu padre di Indra e di Surya.

UPANISAD (In)

o Upanishad, (=sedersi ai piedi del maestro), titolo collettivo di testi indiani antichi dal contenuto mistico-filosofico, che fanno parte dei Brahmana, cioè dei commenti liturgici ai Veda. Esse espongono le concezioni dell'induismo ossia l'esistenza dell'anima universale divina brahman e dell'anima individuale atman che rinasce varie volte, secondo al legge del Karman, prima di liberarsi dalle passioni e dai desideri e riuscire a ricongiungersi al brahman.

URVASI

nome di una Aspara nella mitologia induista. Esiliata sulla Terra per essersi rifiutata agli dei Mitra e Varuna.

VAHANA

è l'animale che, nelle iconografie della religione induista, serve da cavalcatura per le divinità. Assume forme diverse a seconda della divinità che lo cavalca. Così il v. è un uccello per Visnu, un'oca per Brahma.

VAMANA  (In)

una delle incarnazioni di Visnu. Egli incarnandosi in un nano, il Vamana per l'appunto, convinse Bali, dominatore del cosmo, a fargli dare tanta terra quanta ne avrebbe percorsa con tre passi. L'asura Bali accettò di buon proposito, ma ecco davanti ai suoi occhi la grande trasformazione: il nano era diventato un gigante e con soli tre passi aveva percorso l'universo, riuscendo a ottenerne il dominio.

VARAHA  (In)

è una delle incarnazioni del dio Visnu, che sotto la forma del cinghiale (Varaha) risolleva la terra che era sprofondata nelle acque.

VARUNA  (In)

è il dio del cielo e poi nella mitologia più tarda anche dio delle acque. Nella iconografia vedica è rappresentato su di un mostro marino (makara) con un laccio in mano con cui cattura i pescatori.

VASUDEVA (In)

Padre di Krishna.

VASUKI  (In) 

Il serpente usato da Vishnu come corda nel Mare Frullato.

VAYU  (In - Pe) 

Dio vedico del Vento. Nelle iconografie è rappresentato con frecce e stendardo su di di una gazzella.

VEDA,

(dal sanscrito «sapienza»), denominazione collettiva dei libri sacri degli antichi Ari indiani e dell'Induismo, ritenuti diretta rilevazione di Brahma. Tutte le nozioni sulla mitologia e la religione antica dell'India furono desunte dai V. (composti tra il 1500 e l'800 a.C.). In origine i Veda erano tre: "Rigveda", libro delle invocazioni alle divinità; "Samaveda", libro dei canti; "Yajurveda", Iibro delle preghiere e delle formule sacrificali. Più tardi venne aggiunto l'"Atharvaveda", raccolta di formule magiche e mistiche dei sacerdoti (atharvan) ed enumerazione e descrizione delle divinità. Il nome di Veda fu poi applicato a tutto il vasto insieme dell'antica letteratura religiosa indiana, completato dal Vedanta (=fine dei Veda)

VEDICA

religione degli antichi Ari indiani e dell'Induismo, basata su tre concetti fondamentali ripresi dall'antica religione iranica: fecondità, sovranità, guerra. Le divinità erano personificazioni dei fenomeni naturali e potevano essere di conseguenza benefiche o malefiche, con comportamenti umani.

VELO DI MAIA (In)

secondo la religione indiana è la potenza magica di cui si servono gli dei per assumere aspetti illusori - avvolge gli uomini in un sogno da cui è spiacevole risvegliarsi.

VIRABHADRA (In) 

Incarnazione terrificante di Shiva.

VISHNU

una delle Tre Persone della Trimurti. Iddio dei Vishnuiti.

Ci sono due Vishnu: quello antico dei Rig-Veda, dio dal rango inferiore; e quello universalmente conosciuto, del Vishnuismo puranico e della Trimurti.
Vishnu vedico
Il nome deriva dalla radice vish = pervadere. Vishnu è la Divina Potenza che tutto pervade, personificazione degli attributi del Sole, luminare dell'universo; è il Trivikrama (o Urukrama' il Tuttopervadente), che con tre giganteschi passi (il Sole nei suoi tre stadi: a levante, allo zenit, a ponente) percorre, anzi fonda, l'intero Trimundio: la terra, l'aria, il cielo. Vishnu puranico
Mentre nei Brahmana, l'Essere Supremo come Persona è Brahman-Brahm e gli altri sommi dèi del pantheon vedico retrocedono al secondo rango, nelle Leggi di Manu, nei Poemi epici eccetera, è Vishnu ad assumere a poco a poco (insieme a Shiva) il posto preminente, acquistando simultaneamente nuove e più insigni virtù. Egli prende in prestito dal Brahma-Hiranyagarbha la proprietà di Spirito Supremo, diventando appunto Vishnu Narayana. Non si limita a restare personificazione piuttosto vaga della forza attiva e occulta del Sole, ma si materializza sempre più, identificandosi con le Grandi Acque che « discendono »: è cioè una specie d'Avatara dello stesso Brahma. Il segno « V » che i Vishnuiti portano sulla fronte è anche simbolo di Acqua. Vishnu è così anche l'antica Luce-Fuoco che (Agni) germinò nelle acque.
La sua immagine tradizionale è quella di un giovane avvenente di colorito bruno, dall'atteggiamento alquanto ieratico, in piedi, con una sola testa e quattro braccia. Nelle mani ha i suoi simboli trascendentali: la Conchiglia della Vittoria, chiamata Panchajanya; il Disco-Chakra, Ruota del Mondo (Sudarsana); la mazza terribile della sua antica potenza, Komodaki (con cui difende il Dharma indù); e il Loto-Padma, segno della sua divina manifestazione. altri suoi nomi sono: Achyuta; Anantasayin; Bhagavan; Hari; Hrishikesha; Indriyatma; Jaganath; Janarddana e Kesava. Gli veniva offerto il  Kusa, era il  grasso sacrificale che simbolicamente, lo rappresentava.

VYASA  (In)

mitico veggente vissuto, secondo la leggenda, migliaia di anni, e al quale la tradizione indiana attribuisce la creazione o il riordinamento del Mahabharata, dei quattro Veda e dei diciotto Purana. Rappresenta la personificazione della sapienza e della saggezza ed è spesso considerato incarnazione di Visnu.

VOHU MANAH

personificazione della purezza spirituale che riceve in paradiso le anime dei giusti, propria della religione mazdaica.

YAKSI (In)

fate della religione buddhista, tipiche del folclore indiano. Alcune volte sono rappresentate come guaritrici, altre volte come mangiatrici di bambini.

YAMA (In)

divinità  re dell'oltretomba, giudice dei morti. è raffigurato con un mantello rosso, su un bufalo e con due cani.

YAMI   (In)

divinità indiana, sorella gemella e moglie di Yama con cui costituisce la coppia incestuosa primitiva che, secondo la mitologia indoiranica, ha dato origine all'umanità.

YONI (In)

nella religione induista, indica l'organo sessuale femminile, che insieme al linga simboleggia la potenza creatrice della dea Durga, moglie del dio Siva.