Antica città stato, sita nella baia di Metana, sede del tempio
dedicato al dio Asclepio distrutto dai romani alla metà del II secolo a.C.
Epidauro era un prospero centro commerciale, fin dal IV secolo a.C..
Con la
dominazione romana decadde e perse definitivamente d'importanza verso la fine
del III secolo d.C.
Tra i resti archeologici della città vi è uno splendido
ed immenso teatro in ottimo stato di conservazione. Quando fu costruito (la
tradizione lo vuole come opera di Policleto il Giovane) all'inizio del III sec.
a.C. il teatro ospitava 6200 spettatori, successivamente, nel II sec. a.C. fu
ampliato e la sua capienza divenne di 12300 spettatori. Per la sua eccellente
acustica, ancora oggi il teatro è utilizzato per spettacoli di prosa e concerti.
Adesso andiamo a vedere alcuni dati mitologici della città:
DÀMIA (C1), dea
della fertilità e dell'abbondanza, era particolarmente venerata a Epidauro,
Egina, Trezene e nella Magna Grecia. Assimilata dai Romani alla dea Bona degli
Umbri e dei Sabini (affine alla dea Cupra dei Piceni). Sua accompagnatrice era
Auxesia, ninfa cretese che venne lapidata nel corso di una rivolta mentre
accompagnava Dàmia a Trezene. Anche Auxesia venne venerata come dea della
fertilità.
PERIFETE (C1), figlio di Efesto e Anticlea, uccideva chi passava
da Epidauro, venne ucciso da Teseo.
ASCLEPIO (C1), (gr. Asklepiós), dio
della medicina, figlio di Apollo e di Coronide. Per Omero era l'eroe istruito
alla medicina dal centauro Chirone. Atena gli aveva donato il sangue della
Gorgone col quale poteva risuscitare i morti (altre fonti sostengono che egli
apprese quest'arte vedendo un serpente che ne risuscitava un altro mediante
un'erba). Asclepio risuscitò molti eroi quali: Capaneo, Glauco, Imeneo,
Ippolito, Orione e Tindaro, allora Ade, temendo per il suo regno, istigò Zeus a
fulminarlo. Venerato come dio della medicina, lo si raffigurava barbuto, armato
di una verga attorno alla quale si
attorcigliavano due serpenti (simboli
della perenne rinnovazione della vita nella natura), simboli del dio erano pure
una coppa e un gallo. Il maggiore luogo di culto fu
Epidauro. I Romani lo chiamarono Esculapio (Aesculapius).
ASCLEPIEO (C1),
santuario di Asclepio. In tutta la Grecia gli asclepiei erano numerosi (Atene,
Coo, Epidauro, Pergamo, Tricca); situati in luoghi salubri, avevano la funzione
di ospedali e di santuari. I sacerdoti trasmettevano il culto di padre in figlio
e i consulti avvenivano a mezzo di oracoli.
Famoso era l'oracolo di Asclepio
a Epidauro.
Adesso andiamo a leggere su qualcuno dei personaggi illustri di
Epidauro:
TEODOTO, architetto e scultore della prima metà del sec. IV a.C.
Costruì
il tempietto dorico periptero a Epidauro, dedicato ad Asclepio,si
occupò anche
della decorazione plastica.
TIMOTEO, scultore della prima
metà del IV sec a.C. Lavorò, soprattutto marmi, e si ispirò sullo stile di
Fidia. Lavorò alla finitura del tempio di Asclepio a Epidauro (acroteri
occidentali). È opera sua la statua acefala di Epione, moglie di Asclepio,
conservata al Museo Nazionale di Atene. Tra le altre opere: "Leda e il cigno",
"Artemide" e una testa di "Pallade giovinetta".
TRASIMEDE, scultore della
prima metà del IV sec. a.C.. Autore della statua di Asclepio nel tempio di
Epidauro e del rivestimento della porta e del soffitto del tempio.
POLICLETO
il Giovane, architetto visse nel IV sec. a.C. Secondo Pausania, fu autore della
tholos e del teatro di Epidauro, testimonianza di uno stile artistico raffinato
ed incisivo.
PANFILA erudita di Epidauro (I sec. d.C.).Vissuta al tempo di
Nerone, la sua opera più importante fu una "Miscellanea storica" in trentatré
libri.
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