Testo

I luoghi del mito

SEGESTA o Egesta

Sorgeva sul monte Barbaro nella Sicilia nord-occidentale, centro degli Elimi e fortemente ellenizzata, in greco era chiamata Egesta. Di leggendaria origine troiana, la si faceva risalire ad Aceste o Aegesto figlio di una donna troiana, questo era nato in Sicilia, ma da adulto si recò a Troia, dove dopo la distruzione della città da parte dei greci, fece ritorno in Sicilia accompagnato da Elimo e da una colonia di fuggiaschi. Inizialmente Aegisto abitò a Erice e dopo spostatosi sul monte Barbaro fondò Segesta (1100 a.C. ca.). Un'altra tradizione vuole che il nome della città derivi dalla Ninfa Egesta che aveva dato ospitalità ad Enea durante il suo girovagare. Alimentata dal fiume Crimiso, i Troiani chiamarono Scamandro il tratto di fiume più vicino alla città e Simoenta quello più lontano. Spesso in conflitto con la vicina e dorica città di Selinunte (nel 580 e nel 454 a.C.), la sua richiesta d'aiuto ad Atene offrì il pretesto per l'attacco ateniese contro Siracusa (415 a.C.), schierata con Selinunte. Un successivo appello di Segesta ai cartaginesi ai quali rimase soggetta, si risolse con la distruzione di Selinunte nel 409 a.C. Agatocle di Siracusa nel 307 a.C. la distrusse e vi insediò una colonia militare (Diceopoli), ma essa riacquistò presto la libertà; nel 260 a.C., durante la prima guerra punica, passò dalla parte dei romani, questi in ricordo dei comuni antenati trattarono Segesta con grande generosità concedendole il "Civitas libera" e esentandola da tributi. Nel corso del I sec. a.C. decadde vertiginosamente. Nell'Eneide Virgilio la chiamò Acesta. Nel Medioevo il luogo venne definitivamente abbandonato.

LE ROVINE CLASSICHE
Le rovine di Segesta, occupano due cime (430 m ca.) del monte Barbaro, difese naturali, si trovano a qualche chilometro dalla costa, in vista del mare, in una posizione molto suggestiva. Dell'impianto urbano non si conosce quasi nulla. Rimangono il teatro ellenistico (III secolo a.C.) e i resti di un grande santuario di età arcaica e classica. Il grande tempio dorico, tra i meglio conservati della Sicilia, rimasto incompiuto (metà del V secolo a.C.). La costruzione del tempio probabilmente fu interrotta per l'invasione cartaginese, il tempio presenta 6x14 colonne e appare senza cella, questo fa supporre che si trattasse di un semplice peristilio per un culto all'aperto.  Nessuna traccia si è trovata della Zecca che era fra le più importanti della Sicilia.

CURIOSITÀ:
Segesta o Segezia era la dea romana che proteggeva il grano al momento del suo nascere.
Segesta era anche la figlia del troiano Ippote.


Segesta,


Segesta, via che conduce alla cavea del teatro.


Segesta, accesso al tempio


Segesta, particolare del tempio


Segesta, interno del tempio dorico.


Segesta, colonnato del tempio dorico.


Segesta, tempio dorico, vedi con Google.


Segesta, esibizionismo 


Segesta, teatro vedi con Google


Segesta, acropoli