Testo

ABIANI o ABIENI

popoli favolosi della Scizia, che abitavano sulle rive del fiume Albio, ora da una parte, ora dall'altra, come pure facevano i Galattòfagi, i quali si nutrivano soltanto di latte e di latticini. Avevano la guerra in orrore ed amavano e praticavano la giustizia, vivendo all'opposto degli Antropofagi, loro vicini.

ACHERONTE

uno dei quattro fiumi dell'inferno, menzionato per la prima volta da Omero. Prese nome dal fiume omonimo della Grecia, nell'Epiro (attuale Macropotamos), che ha corso parzialmente sotterraneo.

ACHERONTEI

Libri lasciati dall'Aruspice Tagetè, dove erano illustrati i riti di tale arte divinatoria e che trattavano pure il culto agli Dei infernali.

ACMONE

figlio di Manes, dedusse una colonia di Sciti in Siria e Palestina. Fu venerato come dio, il suo culto fiorì specialmente a Creta.

ACMONTE

vedi Dattili Idei.

ADIMNO

Variante cretese del mito di Fetonte conducente del carro del sole che dice chiamarsi Adimno ed essere fratello di Europa.

ADRANO

Antichissima divinità siciliota che ebbe culto ai piedi dell'Etna nella città dello stesso nome. Era ritenuto il padre dei Palici.

AFEA

Divinità adorata a Creta ed a Egina. Fuggita per sottrarsi ai desideri del pescatore Andromede si nascose in un bosco dove si rese invisibile.

AMHARIA

Presso gli Etruschi era la dea della giustizia e della vendetta.

ANGIZIA

Dea adorata dai Marsi che abitarono vicino il Fucino. Le era attribuita la conoscenza dei Semplici (erbe dalle proprietà medicinali) e la capacità di incantare i serpenti.

APLU

Nome di Apollo in Etruria.

ARDOINA o ARDUINA

Così i Sabini chiamavano la dea Diana quale protettrice dei cacciatori.

ARUNTE

Guerriero etrusco che con una freccia uccise la guerriera volsca Camilla.

ATTIS

Divinità rappresentante la morte e la rinascita della vegetazione. Nei misteri dedicati ad Attis i sacerdoti, nel furore mistico si eviravano, le sacerdotesse si mutilavano le mammelle. Il culto di Attis arrivò in Italia dalla Grecia nel 204 a.C. e si diffuse in tutto l'impero col culto di Cibele.

AUSONIO

Figlio che Ulisse ebbe da Calipso. Capostipite degli Ausoni, tribù meridionali degli Umbri. Di qua la voce Ausonia per Italia.

BèNDIS

Divinità similare a Diana, originaria della Tracia.

BRITOMARTI

Dea cretese, protettrice dei cacciatori e dei pescatori.

CARRI DEL SOLE E DELLA LUNA

Il concetto della Luna e del Sole come carri. Gli antichi immaginavano che questi corpi celesti erano dei carri che volavano nel firmamento. L'idea del carro del sole e della luna si ritrova nella cosmogonia di molti popoli, quali: Egizi, indiani d'America, germanici, Indiani, Israeliti, Greci, Romani ecc. ecc..

CAUTHA

divinità solare etrusca. 

CHARU

Era il Caronte degli Etruschi. Si differiva dal fatto che, mentre, Caronte si limitava a trasportare le anime. Charu era un essere ripugnante con la pelle bluastra, naso uncinato, le orecchie da cavallo e armato di mazzuolo, assisteva alla morte degli umani e a volte la accelerava.

CIBèLE

Personificazione della Madre Terra, protettrice della vegetazione e della agricoltura. A Roma era chiamata Magna Mater Deum Idaea.

COTYS

In Dacia era una divinità simile ad Artemide.

CUBRA

Dea Madre presso i Picenti.

CURI

Era la Giunone dei Sabini.

ENYO-MA

In Cappadocia era una divinità simile Cibele.

FUFLUNS

è il Bacco etrusco.

GALLI

Sacerdoti di Cibele, affini ai Coribanti si distinguevano da questi perché si eviravano in memoria di Ati.

GOETO - SIRO

Con questo nome gli Sciti adoravano il Sole.

GRAN MADRE

Divinità delle forze generatrici della natura, idea diffusa in tutti i paesi del Mediterraneo, finì per concretizzarsi con svariate dee, quali: Cibele, Gea, Rea, Temi, Afrodite. Originariamente era un mucchio di legna carbonizzata coperta da cenere che teneva viva la brace.

HIPTA

La Grande Madre Rea nell'Asia Minore.

HOBAL

Dio solare degli Arabi preislamici.

LACTOS

Divinità simile a Plutone, adorata dai Sàrmati.

LASE

Dee etrusche del parto e del destino. Come assistenti al parto recavano in mano vasetti di profumo. Come dee del destino recavano in mano un rotolo con su scritte le opere e la vita del defunto.

MA

Nome che i popoli dell'Asia Minore davano alla Gran Madre, i suoi sacerdoti si tagliuzzavano per spargere sangue sui fedeli. Anche la madre cosmica della mitologia indiana era chiamata Ma.

MANTO

dio etrusco dei morti, che aveva dato il proprio nome alla città di "Mantua" (Mantova).

MARZANA

Divinità sarmata simile alla greca Afrodite.

MEN

Dio frigio del cielo e degli inferi, protettore dell'agricoltura e dispensatore di pioggia.

MENERVA

La Minerva etrusca.

MIRINNA

Adorata in Asia Minore, era la dea della Luna. Nota anche col nome di Mariamne o Ay-Mari.

NANA

Madre di Attis, concepito in modo anomalo; Nana raccolse un frutto dall'albero nato dal sangue del mostro Agdisti, lo nascose nel seno e il frutto scompare mettendo gravida Nana.

NECIS

Divinità spagnola che aveva molte affinità con Marte e col Sole.

NORZIA o Nortia

Dea Etrusca fissatrice del destino simile alla dea Fortuna dei Romani. Nel suo tempio a Volsinio veniva celebrato un rito assai curioso; annualmente veniva piantato un chiodo nel suo tempio per contare gli anni e per neutralizzare i malefici. I Volsinii, i Falisci e i Volaterriani veneravano Norzia in modo particolare, chiamandola Grande Dea e ritenendo che governasse il trascorrere del tempo. Nelle raffigurazioni ha spesso tra le braccia un pargolo simboleggiante forse il divenire degli uomini.

PLESTORE

Dio della Tracia al quale venivano offerte vittime umane.

SABAZIO

Dio dell'orzo venerato in Tracia e in Frigia. Il suo culto era di tipo  orgiastico e spesso era confuso con Bacco.

SANDAS

Dio della Cilicia, della Lidia e della Cappadocia. Era il principale dio figurato seduto su un trono con un grappolo d'uva e una spiga nelle mani.

SETHLANS

divinità etrusca simile a  Vulcano.

TABITI

Dea Scita del focolare.

TAGETE

Figlio di Genio. Secondo la leggenda avrebbe insegnato agli Etruschi l'arte della divinazione.

TAMIM·SIDE

Presso gli Sciti era il dio delle Acque paragonabile a Nettuno.

TEMAVUS

Dio fluviale del fiume Timavo in Friuli godette del culto locale a Gemona.

THESAN

dio etrusco dell'oltretomba

TINIA

Dio etrusco che esercitava il suo potere col fulmine e col tuono, fu identificato con Giove.

TIV

etrusca divinità lunare.

TUCHULCHA

Presso gli etruschi era un genio infernale, aveva la pelle bluastra, ali di pipistrello, un becco al posto del naso, orecchie di asino e per capelli aveva dei serpenti.

TURAN

Divinità etrusca identificata con Venere, ma a differenza non era mai figurata nuda. Più che dea dell'amore era una dea madre.

TURMS

divinità etrusca simile a Mercurio

UNI

La Giunone degli etruschi.

VANTH

dea etrusca dell'oltretomba. Raffigurata su alcune urne, sarcofagi, specchi, essa appare con una lunga veste, con un rotolo scritto e chiavi in mano e due serpenti avvolti intorno alle braccia.

Breve approfondimento sui popoli in questione

ETRUSCHI
antico popolo dell'Italia, fra i più civili della penisola e fra i più potenti, le cui origini sono poco note (anche perché la lingua etrusca è stata decifrata solo in minima parte). Dionigi d'Alicarnasso, scrittore tardo, ci informa che al suo tempo erano discordi i pareri sulle origini degli Etruschi, e che alcuni li ritenevano autoctoni, altri venuti dall'Oriente egeo. Antichi scrittori greci, che conoscevano e designavano gli E. col nome di Tirreni, li assimilavano ai Pelasgi; Ellanico parla di coloni di Gyrtone nella Pelasgiotide che avrebbero fondato Cortona; Erodoto non solo sa di questi Cortonesi, ma sa anche che direttamente sulle coste tirreniche era un tempo sbarcata una migrazione di Lidi. Come tutti gli antichi scrittori greci, così tutti i maggiori scrittori latini, anche i più accurati nella ricerca delle origini dei popoli, quali Livio e Virgilio, dicono che gli E. siano giunti per mare sui lidi tirrenici dalla costa anatolica

SARMATI
antica popolazione di stirpe iranica, affine agli Sciti. di abitudini nomadi, dedita alla caccia ed alla pastorizia e noti per la grande libertà concessa alle loro donne alla quali era concesso cacciare e combattere insieme agli uomini. Entrati in contatto con i romani e pressati dalle invasioni dei Unni, dei Goti e poi degli Ungari, abbandonarono le loro terre e si stanziarono in territori concessi da Costantino. Scomparvero poi gradualmente lasciando importanti tracce di una raffinata arte funeraria.

FRIGIA
storica regione centro-occidentale dell'Asia Minore, di civiltà antichissima. Popolazione di origine tracia, dedita alla agricoltura e alla pastorizia, e al culto orgiastico della Natura, specialmente di Cibele. Si ignora il nome primitivo di questa regione; si sa che fece parte dell'Impero hittita fino all'invasione di popolazioni barbare dell'Ellesponto (1250 a.C.). La Frigia si resse a monarchia sotto molti re, che si chiamavano Gordio o Mida. Lo Stato toccò l'apogeo nell'800 a.C., con capitale Gordio, poi altre città prossime al mare; la produzione locale dell'oro e la ricchezza della Frigia in questo periodo sono testimoniate dalla nota leggenda di re Mida.

TRàCIA
regione storica della Penisola Balcanica. Anticamente la regione fu contesa fra Macedoni, Ateniesi e Persiani; nell'età ellenistica fu regno autonomo e dal 46 d.C. divenne provincia romana dipendente dal legato della Mesia. In seguito la Tracia fece parte dell'Impero Bizantino.

MARSI
antica popolazione italica di razza sabellica, stanziata nella zona del lago Fucino, con capitale Marruvium. Furono alleati dei Romani a partire dal IV sec. a.C. quindi, nel 91 a.C., si allearono con i Peligni nella guerra sociale, chiamata anche guerra marsica, durante la quale furono sconfitti.

CAPPADOCIA
nell'antichità, regione dell'Asia Minore interna, fra il Ponto Eusino a Nord, l'Armenia a Est e l'Antitauro a Sud. Fu una satrapia dell'Impero persiano, poi un regno indipendente ellenistico, fino al 17 d.C., e infine provincia romana. Città principali furono Tiana, Cesarea, Melitene, Trapezunta (oggi Trebisonda). Abitata da tempi remoti da una popolazione di nazionalità probabilmente ittita (o protohittita), con una civiltà molto influenzata dagli Assiri che vi avevano stabilito numerose e fiorenti colonie.

CILICIA
regione dell'Asia Minore, tra l'Armenia e la Siria, bagnata dal mare a sud, attraversata dal fiume Tauro. Ebbe colonie fenicie e greche, fu ellenizzata da Alessandro Magno. Dalla metà del II secolo a.C. fu sede di pirati. Divenne provincia romana con Pompeo e Cicerone fu uno dei primi a governarla. A Tarso, capoluogo della Cilicia sotto Roma, nacque s. Paolo. Lo zafferano e il cilicio erano suoi prodotti nell'antichità.

SABINI
antica popolazione della stirpe umbro-sabellica, stanziata nella regione tuttora denominata Sabina. Di origine incerta, secondo alcuni di stirpe latina, secondo altri di stirpe osca, i Sabini ebbero relazioni con i Romani fin dalle origini della città di Roma come testimoniano le leggende del ratto delle Sabine e del patto tra Romolo e Tito Tazio. Dopo la battaglia di Sentino (295 a.C.) i Sabini ottennero la cittadinanza romana.

SCITI
antica popolazione nomade delle regioni corrispondenti all'odierna Russia meridionale. I Romani dell'epoca imperiale chiamarono Scizia (Scythia) tutta la regione a nord del Caspio. Erano strutturati in una società di tipo feudale; di religione politeista secondo i pochi dati in nostro possesso, dal punto di vista linguistico erano affini ai Persiani o, almeno, lo era la classe dirigente, poiché il popolo era etnicamente mescolato o affine ai Mongoli.