Testo

I luoghi del mito

Midèa - Μῐδέα

Antichissima città greca locata nella piana argiva tra Micene e Argo, vicinissima a Dendra con la quale ha strette relazioni (ne raccomando la lettura). Le rovine di Midea sono state identificate con un sito miceneo (1500 - 1200 a.C.) fornito di mura ciclopiche, palazzo, necropoli, tomba reale a tholos e tombe a camera. Ebbe il suo massimo sviluppo in epoca micenea. Gli scavi hanno portato alla luce eccezionali tesori. Gli oggetti di bronzo, vasellame e varie sono esposti al Museo Nazionale di Atene. L'opera di fortificazione di Midea era attribuita a Perseo (Apollod. 2, 4, 4), e Midea, con Tirinto e Micene, costituirono il regno dei figli di Perseo, Alceo, Stenelo ed Elettrione. Le fonti non specificano se ognuno dei tre figli di Perseo regnasse su una singola città, ma Pausania, attribuendo a Elettrione il regno di Midea, non fa che seguire la tradizione secondo la quale la figlia di Elettrione, cioè Alcmena, era chiamata Mideatide (= donna di Midea [Teocr. 13, 20]). guarda dove si trova

Miti correlati:

Perseo, fortificò le mura.

Secondo la tradizione (Apollod. Epit. 2, 10-14) Atreo e Tieste, cacciati dal padre che li sospettava come assassini di Crisippo (scol. Eur. Or. 4), si rifugiarono presso Euristeo o presso Stenelo. Secondo alcuni, Euristeo, quando partì per far guerra agli Eraclidi, lasciò reggente a Micene Atreo, che, alla morte di Euristeo, fu fatto re (Tuc. 1, 9); secondo altri, Atreo e Tieste, dapprima stabiliti a Midea (Apollod. 2, 4, 6), alla morte di Euristeo furono chiamati a Micene, per consiglio dell'oracolo, perché uno dei due ne assumesse il governo. Segno distintivo particolare, atto a garantire l'elezione a re, era, come voleva un accordo intervenuto tra i fratelli, il possesso di un agnello cornuto dal vello d'oro, che Ermes (o Artemide, v. scol. Eur. Or. 995 e 998) aveva introdotto nel gregge di Pelope, perché fosse motivo di lotte fratricide per la stirpe di Pelope. Atreo, ereditato l'agnello, anziché sacrificarlo ad Artemide, come aveva promesso, lo aveva tenuto nella sua casa, ucciso e custodito in una cassa; ma Tieste, sedotta la moglie di Atreo, Aerope, se lo fece consegnare e così, risultato possessore dell'agnello, ebbe il regno di Micene. Atreo, però, favorito da Zeus, dietro suggerimento di Ermes, concordò con Tieste che sarebbe stato lui il re, se il sole avesse mutato il suo corso. Zeus allora fece fermare il carro di Elio a metà del suo cammino e lo fece tornare a Oriente e così Atreo fu re e Tieste fu mandato in esilio.

Igino narra che Crisippo fu ucciso da Atreo e Tieste aizzati dalla loro madre Ippodamia. Quando Pelope accusò Ippodamia, ella si suicidò Oppure andò in esilio a Midea; di lì le sue ossa furono riportate a Olimpia, dove l'eroina aveva un santuario, l’Hippodameion, che veniva aperto una volta all'anno ed era riservato alle donne.

Anche una delle Danaidi si chiamava Midea e fu colei che uccise lo sposo Antimaco

All'ingresso

All'ingresso

Vista delle mura

Vista delle mura

Altra vista delle mura

Altra vista delle mura

Mappa del sito

Resti di edifici

Complesso delle mura fortificate (tardo periodo Elladico 13 sec. a.C.)

Resti tardi Micenei - Megaron
Altra vista
Altra vista
Panoramica del Megaron
Pianta del Megaron

Parte bassa dell'Acropoli
Guarda l'Acropoli superiore

Complesso tardo Elladico (XIII a.C.)

Panoramica parte bassa dell'Acropoli.

Scala per l'Acropoli alta

Porta non meglio definita all'altezza della scala per l'Acropoli

Porta est all'altezza della scala per l'Acropoli.
Panorama dalla porta est verso il megaron
Guarda la porta ovest

Lavori di scavo nella zona tarda Elladica

Particolare dello scavo

Particolare dello scavo

Una archeologa scrive degli appunti

Porta ovest

Porta Ovest

Particolare di uno scavo

Altro particolare

Altro particolare