Indice dei Musei

presenti in miti3000

Napoli Museo Nazionale - Piano secondo - Villa dei Papiri

Testo

LA VILLA DEI PAPIRI

Esempio canonico delle ville d’otium descritte dagli autori antichi, la villa - dalle ragguardevoli dimensioni - si estendeva su di uno sperone roccioso a strapiombo sul mare situato immediatamente ad occidente della città di Ercolano. Scoperta fortuitamente il 2 maggio del 1750, fu scavata da Karl Weber, svizzero, ingegnere della Guardia Reale, nell’arco di tempo tra il 1750 ed il 1761. Dopo una breve ripresa delle attività tra il 1764 ed il 1765, l’esplorazione fu definitivamente abbandonata.
Lo scavo, che procedeva per cunicoli orizzontali scavati, all’interno del banco lavico, a seguire le murature antiche fu minuziosamente documentato dal Weber con la redazione di una pianta dell’intero complesso, datata al 20 luglio 1754.
Di estrema precisione, la pianta non solo restituisce il rilievo della villa ma indica la posizione dei vari pozzi aperti per la discesa nel sottosuolo e l’andamento dei cunicoli orizzontali: mediante l'utilizzo di una diversa simbologia, il Weber individua le diverse tipologie dei pavimenti. Lettere e numeri (arabi e romani), richiamati in una lunga didascalia, indicano la collocazione delle opere più significative, costituenti un notevolissimo complesso di sculture, in bronzo e marmo - derivanti per lo più da modelli ellenistici del III sec. a.C. - la cui produzione è inquadrabile prevalentemente nel terzo quarto del I sec. a.C.

VILLA OF THE PAPYRI

Typical example of the otium villas described by the ancient authors, this villa- whose dimensions are considerable- enlarged upon a rock spur falling sheer to the sea, situated at the west of Ercolano. Discovered by chance on May 2nd 1750, it was dug out between 1750 and 1761 by Karl Weber a Swiss engineer who belonged to the Royal Guard.
The excavation was completely abandoned after a short resumption of the digging activity between 1764 and 1765. The excavation advanced through horizontal small tunnels dug inside the lava benches following the ancient stonework.
Mr Weber, who drew a map of the whole compound dated July 20th 1754, painstakingly documented it. Drawn with keen accuracy, not only does the map give back the relief of the villa but it also indicates the position of the various wells, opened up to go underground, and the course of the horizontal tunnels.
By using a different symbol system Mr Weber detected the varied kinds of floor. Letters and numbers (Arabian and Roman), cited within a long caption, indicate the placement of the most remarkable art pieces, which compose a noteworthy group of bronze and marble sculptures probably produced during the second half of the 1st century A.C and almost thoroughly deriving from 3rd century A.C. Hellenistic models.

IL PERISTILIO RETTANGOLARE: LAMBULACRO NORD-OVEST

Di dimensioni eccezionali (lungo poco meno di 100 metri con 25 colonne sui lati maggiori e 10 sui lati minori), era situato nel settore nord della Villa e si collegava al quartiere del peristilio quadrato mediante un monumentale tablino. Una ricchissima decorazione scultorea era disposta lungo gli ambulacri che lo racchiudevano e attorno alla grande piscina che ne occupava il centro.

Nell'ambulacro di nord-ovest erano disposte almeno quattro statue marmoree - delle quali solo tre recuperate - raffiguranti oratori e letterati greci. Ad esse si affiancavano le statue bronzee dei due corridori ed una statua di fanciulla vestita di un peplo dorico.

THE RECTANGULAR PERISTYLE: THE NORTHWEST WALKWAY

The peristyle, which was located on the northern side of the Villa, had access to the square peristyle area through a monumental tablinum.

A richly carved sculptural decoration ran along the walkways enclosing it, and also around the large pool at its centre.

At least four marble statues, of which only three have been found, were arranged in the northwest area of the walkway. Flanking these were the bronze statues in the two corridors and a statue of a young girl wearing a Doric peplum.

IL TABLINO

Individuato nei primi anni di scavo, questo ambiente, piuttosto ampio, si apriva sul lato occidentale del peristilio rettangolare, mettendo quest'ultimo, mediante tre aperture, in comunicazione con il peristilio quadrato. Il rinvenimento in esso di numerosi rotoli di papiro ha suggerito il suo utilizzo come sala di lettura delta biblioteca.

La decorazione scultorea, che trovava il suo fulcro nella statua marmorea di Atena, era costituita da otto busti bronzei e da una statua - ritratto di matrona, in marmo.

THE TABLINUM

Identified during the early period of excavation, the tablinum was fairly large, with an opening onto the western side of the rectangular peristyle, whose three doorways connected it to the square peristyle.

The finding here of numerous papyrus scrolls suggests that it was used as the reading room of the library.

The sculpture decorations, whose centrepiece was the marble statue of Athena, consisted of eight bronze busts and a marble portrait statue of a matron.

L'AMBIENTE "XVI"

In questo e nei successivi ambienti "8" e"V", sembra si debbano individuare alcuni degli spazi destinati ad accogliere la biblioteca della Villa.

Il piccolo busto in bronzo in esso rinvenuto era utilizzato sugli scaffali lignei che rivestivano le pareti per segnalare la posizione dei volumina contenenti le opere dell'autore raffigurato.

ROOM "XVI"

Spaces apparently intended as the library of the Villa have been identified in this and in the adjacent areas "8" and "V".

The small bronze bust found here was utilised on the wooden bookshelves which covered the walls to indicate the position of the volumina, or works by that author.

L'AMBIENTE"8"

A nord-est del tablino, ha restituito quattro piccoli busti dei filosofi - Epicuro, Ermarco, Zenone e Demostene - che, grazie alla presenza, su ciascuno, del nome iscritto. hanno consentito I'identificazione dei tipi scultorei di riferimento. Tutti prodotti da una stessa bottega, forse locale, erano, come il piccolo busto rinvenuto nell'ambiente "XVI", utilizzati sugli scaffali lignei della libreria.

ROOM "8"

Small portrait busts of four philosophers were found just northwest of the tablinum, each inscribed with his name: Epicurus, Ermarcus. Zeno and Demosthenes. This finding has permitted identification of the authors depicted. All were produced by the same perhaps local workshop and were found, like the small bust in the area XVI, utilized on the wooden shelves of the library.

L'AMBIENTE "V"

I numerosissimi papiri rinvenuti in questo piccolo ambiente portarono il Weber ad indicarvi la sede principale della biblioteca.

ROOM "V"

The numerous papyrus scrolls found in this small area led Karl Weber to indicate this as the main library.

IL PERISTILIO QUADRATO

Il grande ambiente porticato, vero cuore della Villa, era occupato nella parte centrale da un euripo con nicchie semicircolari, nelle quali sono sicuramente da collocare le statue delle cd. Danzatrici, temporaneamente spostate, forse a seguito del terremoto del 62 d.C., nel vicino peristilio rettangolare.

La decorazione pavimentale era realizzata in tessellato bianco - nero con ornato a crocette; negli intercolunni degli ambulacri erano disposti tappeti musivi con motivi a canestro policromi.

A molteplici componenti tematiche riconducono le sculture in esso ritrovate: la difficoltà di identificazione dei soggetti rappresentati ne rende, però, complessa la definizione.

THE SQUARE PERISTYLE

The large area surrounded by a portico was the heart of the Villa and occupied the central part with a europos with semi-circular niches, in which the statues of the so-called Dancers were certainly situated, but temporarily shifted to the nearby rectangular peristyle following the earthquake of 62 AD.

The pavement decoration was in tessellated black and white with a geometric border of crosses. Between the columns of the passageways were carpet-like mosaics with polychrome caning motifs. The sculptures found here evoke a variety of thematic elements, but lack a precise definition because their specific subjects have not been identified.

IL PERISTILIO RETTANGOLARE: LA NATATIO

Attorno alla natatio una serie di bronzi di grandi dimensioni riprendeva e sviluppava il tema dionisiaco, più volte accennato negli altri ambienti della Villa.

L'arredo scultoreo era così completato da satiri, Pan e cerbiatti, chiaramente ispirati a modelli di età ellenistica. secondo uno schema tipico della decorazione dei giardini romani.

Agli angoli della grande piscina, erme bronzee disposte a coppie raffiguravano divinità. poeti ed un principe ellenistico.

THE RECTANGULAR PERISTYLE: THE NATATIO

Surrounding the natatio (pool), a series of large bronzes reflected and further developed the Dionysiac themes that recur throughout the Villa.

The sculptural adornments, which included satyrs, Pan. and deer, all clearly inspired by Hellenistic models, followed the typical decorative programme for ancient Roman gardens.

At the corners of the great pool were bronze herms, displayed as couples, representing divinities, poets and an Hellenistic prince.

IL PERISTILIO RETTANGOLARE: GLI AMBULACRI Dl NORD-EST E SUD-OVEST

Ad una serie straordinaria di tredici erme marmoree era affidata la decorazione dello spazio tra la natatio e gli ambulacri lunghi del grande peristilio.

Simmetricamente disposte a coppie, le erme raffigurano dinasti ellenistici presentati in associazione, o contrapposizione, con filosofi e poeti, di cui non sempre e facile stabilire l'identità.

Alla base della scelta di questa associazione sembra comunque individuabile la contrapposizione, cardine del modello di vita romano, tra il negotium, la res publica, e l'otium, la res privata.

THE RECTANGULAR PERISTYLE: THE NORTHEAST AND SOUTHWEST WALKWAYS

An extraordinary series of thirteen marble herms decorated the area between the natatio (pool) and the long walkways of the great peristyle.

Displayed symmetrically in couples, the herms represented Hellenistic dynasties and were presented in association with, or counterpoised to, philosophers and poets, whose identity is not entirely clear.

The choice to associate these two would seem to reflect a fundamental model of Roman life, the idea of counterpoint, in this case between negotium (labor) and the res publica (public issues), and otium (leisure) and the res privata (private life).

AMBIENTE"D"

Da questo ambiente, ubicato nel settore nord-occidentale della Villa, all'esterno del lato ovest del peristilio rettangolare, provengono le prime opere scoperte nel Settecento: quattro statuette bronzee raffiguranti putti con vasi e delfini, forse in origine elementi decorativi di una fontana rinvenuta a Sud-Ovest dell'ambiente stesso.

ROOM "D"

The first artifacts discovered in the early 18th century were found in this area, located in the northwestern part of the Villa, at the exterior of the western side of the rectangular peristyle. The four bronze statuettes of cupids with vases and dolphins may originally have adorned a fountain found to the southwest of that area.

AMBIENTE "F"

Piccola ma preziosamente decorata da un pavimento in marmi pregiati, la stanza - forse un triclinio estivo -accoglieva la statua - ritratto di un fanciullo, probabilmente membro della famiglia proprietaria della Villa.

ROOM "F"

The small but elegantly decorated room is paved in prized marble. Perhaps a summer triclinium, it contained a statue of a youth, probably a member of the family owning the Villa.

MATERIALI DI PROVENIENZA INCERTA

Dagli ambienti intorno all'atrio, ma senza possibilità di una precisa ubicazione. provengono un busto dalla controversa identificazione ed un orologio solare portatile a forma di prosciutto. indubbiamente l'oggetto più curioso ritrovato nella Villa.

OBJECTS OF UNCERTAIN PROVENANCE

Although no precise location can be established, material found in the area surrounding the atrium, included a bust (its subject is debated), and a particularly interesting sun dial in the shape of a ham hock.

I PAPIRI

La Villa deve il nome al rinvenimento - nella c.d. biblioteca - di più di 1000 testi scritti su rotoli di papiro, costituenti, di fatto, I'unica biblioteca organica pervenutaci dal mondo classico. Sepolti sotto una coltre di materiale lavico e sottoposti ad una temperatura elevatissima, i papiri hanno subito un processo di combustione che ne ha consentito la conservazione, seppure in una condizione di estrema fragilità.

Riportati alla luce tra l'ottobre del 1752 e l'agosto del 1754, furono sottoposti a primi infelici tentativi di svolgimento ad opera, tra gli altri, del principe di San Severo e di Camillo Paderni, direttore del Museo Ercolanese in Portici e primo curatore dei papiri all'indomani della scoperta. Infine fu ideata da padre Antonio Piaggio, già restauratore di materiale antico presso la Biblioteca Vaticana, la macchina - o mobile di trazione - che porta il suo nome e che è stata utilizzata fino agli inizi del Novecento.

Per srotolare i papiri il Piaggio progettò (e costruì) una macchina che si basava sul movimento orizzontale di una vite per imprimere un movimento verticale al rotolo di papiro; il foglio di papiro che si andava man mano staccando, rinforzato con una sottile pellicola ricavata dalla vescica di maiale o di pecora, era tenuto in trazione con fili di seta legati ai ganci posti nella struttura superiore della macchina stessa.

I rotoli aperti hanno restituito testi greci altrimenti non conosciuti: in primo luogo l'opera cardine di Epicuro Sulla natura, il corpus delle opere di Filodemo di Gadara.in cui è verosimilmente da riconoscere l'organizzatore della stessa biblioteca, di altri filosofi epicurei come Demetrio Lacone, Polistrato, Carneisco, Colote e Metrodoro entrambi di Lampsaco, e dello stoico Crisippo. Poche sono le opere in lingua latina, di natura più varia per la presenza di commedie, opere storiografiche, testi politici e giuridici.

PAPYRI

The Villa owes its name to the discovery of more than 1000 texts written on papyrus rolls in the library located in the oriental side of the villa. Actually this is the only organic library we have form the Classic period. Laid under a blanket of lava and put under really high temperatures, the papyrus underwent a process of combustion, which let them be preserved despite the extreme fragile conditions. Coming back to light between October 1752 and August 1754 the papyrus were submitted to the first unsuccessful tries of unrolling by the prince San Severo and by Camillo Paderni, director of Museo Ercolanense in Portici and first curator of the papyrus after their discovery. Finally Father Antonio Piaggio. already restorer of antiques at Biblioteca Vaticana, created a machine - or traction device- which brings his name and which was used until the beginning of the XX Century.

In order to unroll the papyrus Piaggio designed (and built) a machine based on the horizontal movement of one screw that impressed vertical movement on the papyrus roll. In this way the papyrus sheet slowly detached itself from the ethers and was reinforced by a thin film obtained by a perk or sheep bladder. In the meanwhile it was kept in traction by some silk yarns tied to some hooks positioned in the upper part of the machine.

Once opened, the rolls brought back Greek texts which otherwise would be unknown nowadays. Arneng them we can mention the most important work by Epicures On nature, the corpus of writings by Filmdom di Gadara (who might presumably be the organizer of the library) the writings by other Epicurean philosophers like Demetrius Lacon, Polystreate, Carneistus.

Colotes and Metrodorus both from Lampsaco, and by the Stoic Crisippus. Few are the works written in Latin. Their nature is really varied with the presence of some comedies, historiography works and political and legal documents.