L'amuleto rappresenta, probabilmente, le due dita dell'imbalsamatore, indice e medio. Realizzato in ossidiana o ematite, era posto accanto all'incisione praticata per l'eviscerazione.
The amulet represents the two fingers of the embalmer, index and middle finger. Made of obsidian or hematite, it is usually found near the incision.
Questi due amuleti, sempre associati, riproducono antichi strumenti da muratore. Entrambi garantivano l'integrità e la rettitudine morale, così come l'equilibrio emotivo.
These two amulets, always associated, reproduce ancient mason's tools. Both would ensure integrity and moral uprightness as well as emotional equilibrium.
Il pesesh-kef era uno strumento impiegato nel rituale chiamato "apertura della bocca". Il rituale assicurava piena vitalità al defunto, sia nella tomba che nell'aldilà.
The pesesh-kef was an instrument used in the ritual called "Opening of The Mouth." The ritual ensured that the deceased became fully alive in the tomb and in the afterlife.
Recava in genere il nome e i titoli di chi lo indossava. Di colore verde o blu, anche se non iscritto, assicurava la sopravvivenza del nome del defunto per l'eternità.
Usually it carried the name and the titles of the wearer. Green or blue, although uniscribed, it guaranteed the survival of the deceased's name for all eternity.
Faïence e steatite
1: Prigioniero. Nuovo Regno (1550-1069 a.C.)
3-6: Volto umano Epoca bizantina (395-640 d.C.)
Collezione Borgia
Faïence and steatite
1: Prisoner, New Kingdom (1550-1069 BC)
3-6: Human face Byzantine Period (395-640 AD)
Borgia collection
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1-4: gebauy. 5-11: pesesh-kef. 12-19: sigillo. 20-23: piastrina. 24: piastrina con i nomi di Amon e Ra-Harakhti. 25-28: filo a piombo. 29-32: squadra
Collezione Picchianti
1-4: djebauy. 5-11: pesesh-kef. 12-19: seal. 20-23: plaque. 24: plaque with the names of Amon and Ra-Harakhty. 25-28; plumb line. 29-32: level
Picchianti collection
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Lino, stucco, pittura. Tebe, II sec. d.C.
Collezione Acquarulo Canettoli. Inv. 133159
Sul frammento conservato rimane la parte superiore di una figura femminile senza testa, della quale sono però visibili ancora i boccoli, la collana e parte della tunica. Un esempio completo è conservato nel museo di Leida.
Il sudario giunge al MANN all’interno di una campana ottocentesca, con quattro piedi umani, esposta nella vetrina 67. Oggi la campana contiene un tessuto moderno con la stampa del sudario, riposizionato sui frammenti umani così come giunse al museo nel 1911.
Linen, stucco, paint. Thebes 2nd cent. AD.
Acquarulo Canettoli collection, inv. no. 133159.
The fragment shows the upper part of a female figure, with locks of hair, necklace and part of the tunic. A similar complete shroud is kept in the museum of Leiden.
The shroud arrived to the MANN inside a nineteenth century bell, with four human feet, now exposed in showcase 67. Today the bell contains a modern cloth with a printed image of the shroud, repositioned on the human fragments as it came to the museum in 1911.
Fotografie di Giorgio Manusakis