Antonino Pio |
Lare Farnese |
inv. 6078 post 161 d.C.
La testa, che originariamente era inserita in un busto antico
lavorato a parte, è stata identificata con quella che le
fonti cinquecentesche indicano come proveniente dalle Terme.
L'immagine è vicina al tipo Formia, che costituisce il
ritratto ufficiale di Antonino Pio imperatore per tutta la prima
metà del suo regno (138-161 d.C.). Tuttavia le dimensioni
colossali fanno attribuire questa opera ad un monumento celebrativo
dell'imperatore, divinizzato dopo la morte. A palazzo Farnese era
collocata nella loggia verso via Giulia, in una delle nicchie ovali
sopra le porte.
Inv. 6078 post AD 161.
This head was originally set in an ancient bust that had been made
separately. It has been identified as the head that 16th century
sources record as having come from the Baths. Its features are
similar to those of the ‘Formia-type’, which was the
official portrait of the emperor Antoninus Pius for the entire first
half of his reign (AD 138-161). The colossal size of the head
suggest the statue belonged to a monument memorializing the emperor,
who was deified after his death. In the Palazzo Farnese, the head
was placed in the loggia overlooking Via Giulia, in one of the oval
niches above the doors.
inv. 5975 Creazione romana, II secolo d.C.
La statua rappresenta un giovane dai tratti ideali, vestito di
tunica corta e mantello drappeggiato ai fianchi, con una patera
nella mano destra; i fiori nella mano sinistra sono un'integrazione
di Carlo Albacini. La foggia dell'abito, forse una trabea, ed il
tipo di calzari consentono la sua identificazione con un Genio,
spirito tutelare e vitale dell'uomo romano, che esercita la propria
benefica influenza su ogni aspetto ed istituzione della
società romana. Esiste infatti il genius familiaris,
protettore della famiglia, ed il genius populi romani, che sorveglia
e accompagna la vita di tutto il popolo romano. Per estensione delle
sue competenze il genio è anche nume tutelare di luoghi,
istituzioni ed associazioni. Dal culto familiare del genio deriva il
culto del genio dell'imperatore (genius Augusti), una forma di
travestimento di venerazione dell'imperatore ancora vivente. A
questo motivo si lega in particolare il successo dello schema
iconografico. Data l'eccezionalità delle dimensioni la
statua, databile al II sec. d.C., proviene certamente da un
importante edificio pubblico.
La provenienza dalle Tenne, sostenuta da alcuni studiosi, si basa
sulla presenza, su uno stesso foglio della raccolta di disegni di
Maarten van Heemskerck, della statua e di una veduta del complesso.
Tuttavia la datazione dei disegni romani di quest'artista - di
più di dieci anni anteriori agli scavi di Paolo III -
nonché altri schizzi, in cui la statua è chiaramente
riconoscibile nel giardino di villa Madama, proprietà di
Margherita d'Austria, portano ad escludere tale provenienza.
inv. 5975 Roman creation, 2nd century AD
This statue depicts a idealized youth, dressed in a short tunic with
a cloak draped over his side, holding a patera in his right hand.
The flowers in his left hand are a restoration by Carlo Albacini.
The nature of his clothing, perhaps depicting the toga-like garment
known as a trabea, and the type of shoes he wears allow us to
identify him as a Genius, a protective and vital spirit of the
Romans, who exercised his benign influence over every aspect and
institution of their society. There was the genius familiaris,
protector of the family, and the genius populi romani, who oversaw
and accompanied every aspect of the life of the Roman people. By
extension of his responsibilities, the genius also became a
protective spirit of places institutions and associations. The cult
of the genius of the emperor (genius Augusti), providing a guise
under which a living emperor might be worshipped, developed from the
family cult of the genius. The frequency with which this
iconographic scheme was employed relates to this association with
the emperor.
Given the exceptional size of this statue (which can be dated to the
2nd century AD), it must come from an important public building. The
view that it carne from the Baths of Caracalla is one upheld by many
scholars, and is based on the fact that a single page of the
collected drawings of Maarten van Heemskerck has both a depiction of
this statue and a view of the Baths. Nevertheless the dating of this
artist's Roman drawings - more than ten years before Paul III's
excavations -and other sketches that clearly show the statue in the
garden of the Villa Madama, the property of Margaret of Austria, and
tend to rule out the Baths as the statue's provenance.
Fotografie di Giorgio Manusakis